martedì 24 marzo 2015

Un'idea nuova per mettere in piedi una casa editrice che funzioni (e guadagni)


M’è venuta questa idea negli anni, esplorando il mondo delle case editrici, chiedendo, inviando manoscritti, collaborando anche, con alcune pubblicazioni di nullo successo. Osservando la direzione che ha preso l’editoria negli ultimi tempi, osservando e analizzando il fenomeno del self-publishing, le critiche che riceve quest’ultimo, il mistero e la diffidenza che lo circonda. Insomma, ci sono stato dietro, alle questioni dell’editoria. E ho avuto l’idea.L’idea per una casa editrice, non dico di successo (come sarebbe possibile?) ma di una casa editrice che si regga in piedi, che dia un discreto guadagno, senza un grosso impegno e con  la possibilità di essere gestita da una persona sola.Ecco la mia idea per una nuova casa editrice di modeste pretese.Si trova un bel nome, intrigante, affascinante ma sotto le righe, che so, qualcosa tipo notte sfumata editore, e si crea un bel sito in stile soft, perchè credo sia meglio non esagerare.Si rende evidente in tutti i modi che la casa editrice è assolutamente free e non chiederà mai soldi agli autori, in nessun modo e forma. Questo fatto del free è molto importante, è il punto principale, quello su cui fa leva tutto il meccanismo. Il free serve ad attirare montagne di aspiranti scrittori disperati che hanno ottenuto rifiuti ovunque e che sono lì lì per vendere l’anima. La faccenda del free va confezionata bene, in modo da toccare le corde giuste, in modo che qualsiasi aspirante scrittore incappi nel sito ci caschi dentro. Il free va valorizzato, dicendo che l’autore è tutto, che la sua opera è tutto, che lo scrivere è una missione, un contributo culturale, sociale. Insomma, bisogna far venire il cardiopalma all’aspirante scrittore, in modo che mandi il manoscritto. Non è tanto difficile.Si aspetta un po’, diciamo un mese, in modo da ricevere qualche centinaio di manoscritti. Si risponde a tutti, senza leggere i testi, per ottimizzare i tempi. Si risponde che il manoscritto è interessante e lo si vorrebbe pubblicare. Si propone un contratto standard, con percentuali per l’autore ridicole in modo da avere il massimo profitto possibile. Stimo che un buon 80% degli aspiranti scrittori accettino senza fare storie. Il restante 20% chiederà chiarimenti, vorrà sapere questo e quello, la distribuzione, la promozione. Si starà sul vago, rivelando che la pubblicazione sarà soltanto digitale, mollando in questi casi una bella sviolinata a favore dell’editoria digitale, rampante, il futuro e tutto il resto. Una mail di risposta è sufficiente. Due sono una perdita di tempo, se qualcuno insiste lo si ignorerà, perchè non c’è tempo da perdere dietro gli indecisi. La sera poi, dopo il lavoro, ci si metterà davanti al computer. Si ideerà una linea grafica minimalista per le copertine, tipo bianche con una linea dritta di qualche colore e titolo e nome autore e nome casa editrice. Una roba molto semplice ed elegante, che si può fare direttamente col Word. Tutte le pubblicazioni avranno lo stesso stile grafico per la copertina, come le grandi  collane. E via si pubblica. Tutti i manoscritti ricevuti, senza leggere niente, una bella copertina col Word e via. Senza fare editing, senza correzione bozze, come potrebbe una persona sola, per di più nei ritagli di tempo? Senza promozione, niente di niente, solo la pubblicazione.Valanghe di manoscritti, valanghe di titoli pubblicati.E poi? E poi ci pensano i parenti e gli amici. Facciamo due conti. Quanti manoscritti si possono ricevere e pubblicare in un mese? Cento? Bene sono milleduecento all’anno. Per ogni titolo pubblicato, tra gli amici e parenti eccitati per la pubblicazione (attenzione, FREE!) del nipote, quanti download medi garantiti si potrebbero avere? venti? dieci? Se si avesse un guadagno netto di due euro a copia farebbero ventiquattromila euro in un anno, mi pare. Mi sembra un utile di tutto rispetto per una casa editrice gestita nei ritagli di tempo da una persona sola. Qualcuno potrebbe obiettare che dopo un po’ si spargerebbe la voce dello scarso trattamento verso gli autori e le opere e nessuno più manderebbe manoscritti. Sbagliato, primo perchè anche se il trattamento è così così una casa editrice free che ti pubblica  mantiene sempre la sua attrattiva, secondo non si spargerà niente, visto che a parte amici e parenti nessuno comprerà mai e la casa resterà sconosciuta. Ecco, questa è la mia idea per una nuova casa editrice di medie pretese che funzioni. 
 

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