martedì 10 marzo 2015

Più recensioni per autori sconosciuti

Le recensioni ormai, sto parlando di quelle con le stelline su Amazon, sono diventate importantissime. In effetti però, bisogna fare una distinzione tra la recensione vecchia maniera e questa nuova concezione molto più semplice e banale. Bisogna fare la distinzione dato che le chiamiamo allo stesso modo, recensione appunto. È curioso notare, tra l’altro, come il linguaggio cambi, piano piano, senza che quasi nessuno se ne accorga, e così, dal concetto di recensione vecchio stile si passa al concetto nuovo.La recensione una volta era componimento articolato pieno di giudizi e analisi tecniche. Oggi invece passa per recensione anche un paio di righe piene di puntini di sospensione e punti esclamativi in cui non si dice magari nulla più che conviene comperare l’articolo in questione perchè è favoloso.  Resta il fatto che le recensioni sono molto importanti, che un articolo in vendita, nel nostro caso un libro, (ad essere onesti un libro di basse pretese, non certo un super bestseller di un autore famoso) è sensibile alle recensioni che riceve. Tante e belle recensioni, tante vendite. Poche e brutte recensioni, poche vendite, o addirittura nessuna. Ecco allora che l’altro giorno, navigando tra le classifiche e il catalogo Amazon in preda allo sconforto, alla ricerca di qualcosa di nuovo da scoprire, mi salta in testa una domanda.Perchè i libri di autori famosi, i bestseller, hanno montagne di recensioni, mentre i libri degli sconosciuti ne hanno pochissime? Il motivo si sa, è evidente, logico perfino, ma perchè dev’essere così? È giusto? Non è come dare una borsa di studio a uno studente con i genitori ricchi sfondati? O come riservare posti a sedere sui mezzi pubblici per i giovani sani e forti? A me, almeno in quel momento lì, m’è sembrata una cosa del genere, ingiusta.Quando Stephen King pubblica un nuovo romanzo, vende migliaia di copie in modo del tutto indipendente dalle recensioni. A lui le recensioni Amazon non servono. Lui vende, giustamente, grazie al nome e al prestigio raggiunti in decenni di lavoro eccezionale. L’autore sconosciuto no, l’autore sconosciuto ha bisogno delle recensioni. È come lo studente squattrinato che senza borsa di studio non potrà studiare, è come l’invalido che non si regge in piedi sul tram. L’autore sconosciuto ha bisogno di recensioni per dare risalto alla sua opera che altrimenti rimarrà lì, opaca nell’ombra. Molti tentano di rimediare al problema facendosi fare due o tre recensioni da altrettanti amici, meglio che niente. Ma quelle sono recensioni che spesso lasciano il tempo che trovano, sono facili da identificare, sono volgari, eccessivamente di parte, cafone, l’occhio abituato le inquadra subito e ottengono forse il risultato inverso di quello per cui sono state fatte. Allora che si può fare? Poco, lo so, perchè il massimo sarebbe che il colosso stesso corresse ai ripari, mettendo magari due generi diversi di recensioni, per esempio una via dedicata per il KDP, dando più peso a queste, trovare il sistema, i cervelloni stanno lì, sono loro che devono trovare il modo. Nel suo piccolo ognuno però, potrebbe recensire solo roba minore, con poche o senza recensioni, lasciar perdere il super bestseller che ha già all’attivo novanta recensioni da cinque stelle. Tentare di portare alla luce chi ne ha bisogno, chi senza quella piccola luce non andrebbe da nessuna parte, attirando così altri lettori. Per adesso la cosa non sta capitando per niente. Vedo solo delle gran cinque stelle applicate alla cieca da amici e conoscenti. Leggo di compravendita di recensioni, roba deprimente lo so ma doveva capitare, inevitabile.Da un po’ di tempo mi sto sforzando di fare così.Bisogna imporsi di leggere di tutto e recensire solo la roba minore, quella poco conosciuta o sconosciuta del tutto, basta con le recensioni in serie al bestseller di turno. Lo so, sembra un discorso di acqua e di mulino, e forse lo è anche, di sicuro ognuno fa quello che vuole, compreso recensire il bestseller, ci mancherebbe, ma il mio è un appello, un tentativo di rilanciare una letteratura che sta pian piano morendo, sempre più arida, sempre più omogeneizzata, sempre più “pochi in alto gli altri tutti in basso”.   Certo però che per recensire bisogna prima leggere.



Nessun commento:

Posta un commento